Foibe spiegate ai bambini

Partigiani jugoslavi

La Foiba, termine italiano per "dolina", è una grotta naturale profonda a forma di imbuto, tipica della regione del Carso. In Istria, Dalmazia e Venezia Giulia queste cavità sono state utilizzate come fosse comuni per nascondere i corpi delle vittime delle uccisioni politiche compiute dai partigiani jugoslavi dopo la Seconda guerra mondiale.

In Istria, Dalmazia e Venezia Giulia queste cavità furono utilizzate come fosse comuni per nascondere i corpi delle vittime delle uccisioni politiche compiute dai partigiani jugoslavi dopo la Seconda guerra mondiale. Ancora oggi, la storia di queste profondità rimane poco chiara, contestata e spesso negata, e le doline continuano a nascondere segreti. L'ossessione e la ripetizione sulla griglia delle doline da più punti di vista è una disperata ricerca della verità.

Da un lato l'occhio è attratto dal buco, dall'altro è allontanato e messo in uno stato neutro dai mezzitoni e dai colori invertiti. Le fotografie mostrano, non dimostrano. Mostrano ciò che, per decenni, nessuno ha voluto vedere in Italia e in tutti i Paesi coinvolti. Solo oggi, dopo molti anni, l'Italia dedica una giornata commemorativa alle vittime e alla storia dell'Istria, della Dalmazia.

Massacro di Kočevski rog

Membri del movimento di estrema destra italiano "Forza Nuova" mentre portano uno striscione in memoria delle vittime delle Foibe, durante una manifestazione in via Cincinnato, Torino, Italia, 10 febbraio 2018. [Antonino Di Marco/EPA/EFE]

  La giornata di gesù spiegata ai bambini

La Slovenia ha accusato lunedì (11 febbraio) il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini di revisionismo storico per le dichiarazioni rilasciate durante una cerimonia di commemorazione delle vittime italiane dei massacri della Seconda guerra mondiale.

"Sono profondamente preoccupato per le dichiarazioni inammissibili di alti funzionari italiani che suggeriscono che le foibe (uccisioni) hanno rappresentato una pulizia etnica", ha detto il presidente sloveno Borut Pahor in una lettera inviata lunedì al suo omologo italiano Sergio Mattarella.

Ha concluso il suo discorso dicendo "Viva l'Istria italiana, viva la Dalmazia italiana", riferendosi a quelli che erano stati territori italiani tra le due guerre mondiali e che oggi fanno parte di Slovenia e Croazia.

"Quello che ha detto è sbagliato e gliel'ho detto al telefono. Condanno e respingo con forza la sua dichiarazione, che sa di revisionismo e di pretese territoriali". Il governo croato e l'HDZ si oppongono fermamente".

Foibe italia

Massacri delle foibeGrotta Plutone, uno dei luoghi dell'eccidio, una foiba nei pressi di Basovizza, Trieste, Italia, dove la banda criminale Trieste Steffe uccise 18 persone nel maggio 1945.[1] Si tratta di una profonda dolina naturale con ingresso a strapiombo, tipica del Carso, nella quale spesso le vittime venivano gettate vive.[2]Luoghi di alcuni massacri delle foibeLocalizzazioneMarcia Giulia, Quarnero, Dalmazia (Italia e Jugoslavia)Data1943-1945Obiettivo

I massacri delle foibe (italiano: massacri delle foibe; sloveno: poboji v fojbah; croato: masakri fojbe), o semplicemente le foibe, si riferiscono alle uccisioni di massa sia durante che dopo la seconda guerra mondiale, commesse principalmente dai partigiani jugoslavi e dall'OZNA negli allora territori italiani[a] della Marca Giulia (Regione del Carso e Istria), del Quarnero e della Dalmazia, contro la popolazione locale di etnia italiana (italiani istriani e italiani dalmati), e contro le popolazioni di etnia slovena, croata e istro-romena che avevano scelto di mantenere la cittadinanza italiana,[16] contro tutti gli anticomunisti, associati al fascismo, al nazismo e al collaborazionismo con l'Asse,[4][5] e contro gli oppositori reali, potenziali o presunti del comunismo di Tito. [6] Il tipo di attacco fu terrorismo di Stato,[4][10] uccisioni per rappresaglia,[4][11] e pulizia etnica contro gli italiani.[3][4][7][8][9]

  Brevi racconti sulle dipendenze spiegate ai bambini

Tito wikipédia

Il sito di intervento, esteso per una superficie lorda di circa 5.250mq, è classificato all'interno del P.R.G. come "area di espansione C2". I residenti del quartiere sono principalmente giovani famiglie con figli in età scolare e prescolare che attualmente sono costretti a spostarsi in auto per raggiungere le scuole più vicine a causa di molteplici problemi: tra questi il più importante è il rischio rappresentato dall'attraversamento della SS96 e la mancanza di infrastrutture per la mobilità lenta. Il quartiere risente anche di una carenza di verde pubblico pari a circa 7mq per abitante in meno rispetto a quanto previsto, e questo nonostante la vicinanza alla campagna e nonostante il P.R.G. abbia fissato uno standard di verde pubblico pari a 9mq per abitante. Fortunatamente la Strategia Integrata di Sviluppo Urbano Sostenibile (SISUS) sta già prevedendo un miglioramento di questa dotazione, ma ciò non sembra essere sufficiente, soprattutto se consideriamo questo come un luogo dove i bambini cresceranno e impareranno a conoscere se stessi attraverso il proprio territorio e il contatto con la natura.

  Come spiegare ai bambini la festa della donna

Go up