La sacra sindone spiegata ai bambini
Quanti anni ha la Sindone di Torino?
Le ultime ricerche hanno confermato le supposizioni secondo cui la Sindone di Torino può essere datata all'epoca di Gesù Cristo. Gli scienziati dell'Università di Padova sostengono che il telo, su cui sono impressi i contorni del volto e del corpo di un uomo crocifisso, risale al I secolo.
In qualità di ministro protestante in pensione, che da quasi 40 anni nutre un vivo interesse per la Sindone di Torino e che negli ultimi quattro o cinque anni si è dedicato alla ricerca sulla fede ortodossa, questo articolo mi ha fatto molto piacere. Grazie
La Sindone di Torino: nuove prove
La Sindone di Torino: la più venerata e la più studiata6 maggio 2015Anche i bambini non cattolici sanno che la Sindone di Torino è associata al mistero della resurrezione di Cristo. Accettare la lunghezza del lino come la vera rappresentazione fotografica di Cristo, mentre giaceva nella tomba temporanea, richiede una comprensione più completa della storia. Nel corso del tempo la storia si è complicata. Sono sorti dibattiti, non tra ecclesiastici e scienziati, ma tra scienziati in aree di studio specializzate.
Il Vangelo di Marco si riferisce alla Sindone come sindone. Questa crescente area di studio è nota come sindonologia. La Sindone è oggetto di grande attenzione, visto che in primavera si terrà a Torino un'ostensione autorizzata dal Vaticano. Tra un'ostensione e l'altra sono passati anni o decenni. Papa Francesco farà la sua visita per venerare l'icona nel giugno 2015.
La Sindone è diventata l'icona più venerata e anche il tessuto più studiato della storia. Più analisi scientifiche vengono effettuate sul telo, più sorgono domande. Nulla è stato stabilito in modo definitivo. La storia conosciuta della Sindone aiuta solo a contestualizzare la controversia.
La Sindone di Torino è vera
Chi visita la città di Torino può chiedersi dove e come può vedere la Sindone di Torino, il famoso telo di lino che secondo molti avvolse il corpo di Cristo morto. La risposta breve è che è possibile visitare un museo dedicato alla Sindone e la chiesa in cui è custodita. Ma per ora non è possibile vedere la Sindone di Torino originale.
La Sindone di Torino, chiamata in italiano La Sindone, è una delle icone religiose più venerate e controverse in Italia e forse in tutta la cristianità. L'icona è un antico sudario di lino con l'immagine di un uomo crocifisso. Il sudario reca un disegno rettangolare dovuto al fatto che è stato piegato nel corso dei secoli, nonché le impronte distinguibili del volto, delle mani, dei piedi e del busto di un uomo, con quelle che sono presumibilmente macchie di sangue coerenti con le ferite della crocifissione. L'impronta sulla sindone mostra anche una ferita nel fianco del corpo dell'uomo, coerente con la ferita che si dice sia stata inflitta a Gesù Cristo. Coloro che credono nell'autenticità della sindone la venerano come un'immagine di Gesù e ritengono che sia proprio il telo usato per avvolgere il suo corpo crocifisso.
Perché la sindone di Torino è importante
La Sindone è un lenzuolo di lino la cui trama è a spina di pesce, realizzato alla maniera dell'antico Egitto prima di Cristo. Misura 442 cm di lunghezza per 113 cm di altezza più una striscia di 8 cm cucita nel senso della lunghezza. Sul tessuto c'è una debole impressione di un'immagine, frontale e dorsale, di un uomo che ha subito la morte per crocifissione. Si tratta di un sudario o sudario e la caratteristica distintiva dell'immagine è quella di essere come una pellicola negativa.
"Sindón" è un nome greco e si trova nei Vangeli sinottici sulla sepoltura di Gesù. Nella versione latina del Nuovo Testamento è stato traslitterato "Síndon", da cui deriva l'italiano "Sindone". In greco e in latino l'uso di questo nome è molto ampio e indica un pezzo di lenzuolo che può essere sia grezzo che già pronto per uno scopo specifico. Il suo significato italiano è notevolmente ristretto: l'uso applicato al "telo funebre" conservato nel Duomo di Torino è praticamente quasi esclusivo. Le altre lingue non hanno mantenuto la stessa continuità del termine: "(Saint) Suaire" in francese, "(Holy) Shroud" in inglese, "(Heiliges) Grabtuch" in tedesco (telo funebre), "Sábana Santa" in spagnolo. C'è sempre un riferimento alle parabole evangeliche sulla Passione di Gesù e un segno di rimando al pezzo di lenzuolo in cui fu avvolto il suo corpo morto dopo la Deposizione. (dal sito ufficiale).