Cimabue spiegato ai bambini

Madonna di Cimabue in trono
Sebbene la Madonna in trono di Giotto e quella di Cimabue condividano lo stesso soggetto biblico della Vergine Maria e del Bambino, si differenziano per una serie di aspetti significativi che riflettono le rispettive incarnazioni dello stile bizantino all'inizio del XIII secolo.
A prima vista i dipinti si assomigliano in modo impressionante. Condividono la forma generale a pentagono allungato, la posizione del Cristo bambino sul grembo della Vergine Maria e della Vergine Maria sul suo trono, e uno sfondo dorato che fa apparire l'ambientazione in un luogo più divino che terreno, ma se guardiamo al punto focale possiamo individuare la differenza più evidente: la raffigurazione della Vergine Maria. Cimabue segue da vicino l'iconografia tradizionale bizantina.
Le figure di Giotto sono pesanti e ricordano sculture tridimensionali, conferendo alla Madonna un aspetto molto più realistico. In opposizione alla figura di Cimabue, Giotto crea una rappresentazione prominente piuttosto che idealistica della Vergine.
Osservando il panneggio del tessuto si può notare ulteriormente la disparità tra l'interpretazione dell'artista e lo stile italo-bizantino. Nel dipinto di Cimabue, le vesti della Vergine sono esclusivamente drappeggiate con linee, che la fanno apparire molto magra e alta, il che contribuisce al suo aspetto idealistico. Al contrario, Giotto utilizza le pieghe delle vesti per delineare il volume del corpo della Vergine, facendola apparire molto più curva e quindi più realistica. Un'altra differenza importante è rappresentata dagli angeli e dai profeti sullo sfondo che guardano la madre e il bambino. Gli angeli nell'opera di Cimabue erano impilati l'uno sull'altro e avevano una natura molto simile, sebbene guardassero tutti in direzioni diverse. Anche i profeti, situati nella parte inferiore del dipinto, non guardano la madre e il bambino, poiché si trovano sotto il trono. Nell'opera di Giotto, gli angeli e i profeti si trovano tutti ai lati del trono e guardano tutti la Vergine e il bambino. La collocazione di Giotto crea un punto di vista chiaro su Cristo, a differenza di Cimabue, dove gli angeli guardano dappertutto e hanno tutti un volto idealizzato, il che crea una visione multipla.
Madonna di Cimabue in trono con angeli e profeti
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La Madonna col Bambino e due angeli è un dipinto su tavola dell'artista italiano Cimabue del XIII secolo, realizzato a tempera all'uovo su tavola di pioppo e datato al 1280 circa. Dal 2000 è conservato dalla National Gallery di Londra.
Il dipinto misura 25,7 cm × 20,5 cm (10,1 × 8,1). Raffigura la Vergine e il Bambino seduti insieme su un trono, accompagnati da due angeli con lunghe ali piumate. La composizione si basa su modelli bizantini, ma modificati per un pubblico dell'Europa occidentale: il trono è diventato tridimensionale e le figure della Vergine e del Bambino sono più umane e meno stilizzate rispetto ad analoghe icone tradizionali bizantine come l'Hodegetria.
È stato riscoperto a Benacre Hall, vicino a Lowestoft nel Suffolk, nel 2000, dopo la morte di Sir John Gooch, 12° baronetto, mentre il contenuto della casa veniva preparato per una vendita all'asta. Potrebbe essere stato acquistato a Firenze all'inizio del XIX secolo dal suo antenato, Sir Edward Gooch, 6° baronetto, ed essere sopravvissuto a un incendio della casa negli anni Venti.
Madonna di Giotto
"Avete presente la grande Crocifissione di Cimabue? La vedo sempre come un'immagine, come un verme che striscia sulla croce. Ho cercato di rendere la sensazione che a volte ho avuto da quel quadro di questa immagine che si muove, ondeggiando lungo la croce". 2 di 3
Sintesi di CimabueCome principale pittore e mosaicista toscano della sua generazione, Cimabue ha assunto un ruolo di primo piano nella transizione dall'epoca medievale a quella moderna dell'arte italiana. In una sottile, ma inconfondibile, rottura con i metodi schematici e piatti dei pittori bizantini, l'opera di Cimabue indicò il potenziale della tridimensionalità pittorica e delle rappresentazioni più naturalistiche, preparando di fatto il terreno per la piena rinascita dell'arte fiorentina del XIV secolo. Cimabue ha tracciato un proprio segno sulla linea del tempo della storia dell'arte ed è oggi celebrato per la sua influenza sulla successiva generazione di artisti italiani; in particolare il suo apprendista Giotto, che superò il suo mentore diventando il primo vero Maestro del Rinascimento. Rimuovi Annunci Realizzazioni Rimuovi AnnunciLa vita di CimabueAffermando l'opinione che egli fu molto più che il maestro di Giotto, lo storico dell'arte Eugenio Battisti scrisse: "Tutti hanno dovuto tener conto dell'enorme gamma di problemi stilistici e umani che Cimabue fu il primo a infondere nei dipinti, di cui emerge non come un precursore ma il nucleo, il compendio di quasi tutta l'arte italiana".Leggi la biografia completaLeggi l'eredità artistica Importante arte di Cimabue
Madonna e bambino di Giotto
Si tratta di una delle due sole opere in scala ridotta di Cimabue, riscoperte nel 2000. Poco dopo è stato stabilito un collegamento tra questa e un pannello della Frick Collection di New York, che raffigura la Flagellazione. Entrambi facevano probabilmente parte di un pannello molto più grande, dipinto con piccole immagini che mostrano gli eventi che precedono la morte di Cristo.
Due angeli con lunghe ali piumate presentano la Vergine e il Bambino allo spettatore. Questa scena fa riferimento alla sofferenza e alla morte di Cristo attraverso il panno su cui è seduta la Vergine. Assomiglia a quello posto su un altare usato per l'Eucaristia, il rituale in cui i cristiani ricordano la morte di Cristo bevendo vino e mangiando pane insieme. La scena si basa su un modello bizantino che Cimabue ha modificato: ha reso tridimensionale il trono e ha inserito un gesto affettuoso tra madre e figlio. Questi aggiustamenti si rivolgono ai cristiani occidentali, per i quali il rapporto personale con Dio è fondamentale.