Le foibe spiegate ai bambini

Crimini di guerra dei partigiani jugoslavi

I bambini e gli adolescenti hanno bisogno di almeno 60 minuti di attività fisica al giorno. Includono attività che fanno battere il cuore, costruiscono i muscoli (come arrampicarsi o fare flessioni) e rafforzano le ossa (come correre o saltare). Di seguito è riportata una guida alle attività che i bambini e gli adolescenti in età scolare possono svolgere per raggiungere i livelli di attività raccomandati. Incoraggiate i bambini a praticare tutte le attività che preferiscono, purché siano sicure e adeguate all'età e al livello di abilità del bambino.

Molte di queste attività rientrano in 2 o 3 categorie diverse. I bambini possono fare attività fisica aerobica di intensità moderata o vigorosa in tutti i giorni della settimana. I bambini possono svolgere attività di rafforzamento muscolare e osseo almeno 3 giorni alla settimana. Inoltre, alcune attività, come la bicicletta o la pallacanestro, possono essere svolte a intensità moderata o vigorosa, a seconda del livello di sforzo del bambino.

Il talk test è un modo semplice per misurare l'intensità relativa. In generale, se i bambini svolgono un'attività fisica di intensità moderata, possono parlare ma non cantare durante l'attività. Se i bambini stanno svolgendo un'attività fisica di intensità vigorosa, non saranno in grado di dire più di qualche parola senza fare una pausa per respirare.

Massacro di Tezno

Nell'autunno del 1946, quattro sloveni cattolici di Dezno, in Slovenia, assaltarono la casa di un funzionario comunista locale, anch'egli sloveno, chiedendogli di consegnare i documenti e il cibo che aveva in casa. Al rifiuto del funzionario, gli uomini "lo picchiarono con il calcio dei loro fucili" e rubarono ciò che volevano. Quando se ne sono andati, hanno dato fuoco alla sua casa e hanno lasciato una ricevuta che attestava che l'Esercito anticomunista della Slovenia aveva requisito i suoi beni e distrutto i suoi documenti.

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Il biglietto terminava con la frase: "Libertà al popolo, morte ai comunisti!". Lo slogan era un'esplicita rielaborazione dello slogan di guerra dei comunisti, "Morte al fascismo, libertà al popolo!". Utilizzando la stessa retorica, i nemici ideologici sostenevano di rappresentare legittimamente la volontà del popolo.

In tutta la Jugoslavia, eventi simili si verificarono nel corso del 1946. Nel nord-est della Bosnia, un gruppo di uomini musulmani armati prese d'assalto la casa del capo comunista locale, anch'egli musulmano, saccheggiandola e sparando al figlio, che saltò da una finestra e si mise in salvo. In Kosovo, un albanese ha ucciso il capo del partito comunista, anch'egli albanese, sull'uscio di casa: l'assassino faceva parte di un esercito organizzato di guerriglieri che non pensavano che il Kosovo dovesse essere governato dalla Jugoslavia. In Serbia, gli insorti armati, noti come cetnici, si rintanavano nelle montagne, spesso attingendo al sostegno di sacerdoti e reti di contadini per sopravvivere. In Croazia, i fascisti del periodo bellico si sono rifatti il look come "crociati" che difendono il cristianesimo e la nazione contro il comunismo.

Massacro di Podhum

Massacri delle foibeGrotta Plutone, uno dei luoghi dell'eccidio, una foiba nei pressi di Basovizza, Trieste, Italia, dove la banda criminale Trieste Steffe uccise 18 persone nel maggio 1945.[1] Si tratta di una profonda dolina naturale con ingresso a strapiombo, tipica del Carso, nella quale le vittime venivano spesso gettate vive.[2]Luoghi di alcuni massacri delle foibeLuogoMarcia Giulia, Quarnero, Dalmazia (Italia e Jugoslavia)Data1943-1945Obiettivo

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I massacri delle foibe (italiano: massacri delle foibe; sloveno: poboji v fojbah; croato: masakri fojbe), o semplicemente le foibe, si riferiscono alle uccisioni di massa sia durante che dopo la seconda guerra mondiale, commesse principalmente dai partigiani jugoslavi e dall'OZNA negli allora territori italiani[a] della Marca Giulia (Regione del Carso e Istria), del Quarnero e della Dalmazia, contro la popolazione locale di etnia italiana (italiani istriani e italiani dalmati), e contro le popolazioni di etnia slovena, croata e istro-romena che avevano scelto di mantenere la cittadinanza italiana,[16] contro tutti gli anticomunisti, associati al fascismo, al nazismo e al collaborazionismo con l'Asse,[4][5] e contro gli oppositori reali, potenziali o presunti del comunismo di Tito. [6] Il tipo di attacco fu terrorismo di Stato,[4][10] uccisioni per rappresaglia,[4][11] e pulizia etnica contro gli italiani.[3][4][7][8][9]

Purghe comuniste in Jugoslavia

Membri del movimento di estrema destra italiano "Forza Nuova" mentre portano uno striscione in memoria delle vittime delle Foibe, durante una manifestazione in via Cincinnato, Torino, Italia, 10 febbraio 2018. [Antonino Di Marco/EPA/EFE]

La Slovenia ha accusato lunedì (11 febbraio) il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani e il ministro dell'Interno italiano Matteo Salvini di revisionismo storico per le dichiarazioni rilasciate durante una cerimonia di commemorazione delle vittime italiane dei massacri della Seconda guerra mondiale.

"Sono profondamente preoccupato per le dichiarazioni inammissibili di alti funzionari italiani che suggeriscono che le foibe (uccisioni) hanno rappresentato una pulizia etnica", ha detto il presidente sloveno Borut Pahor in una lettera inviata lunedì al suo omologo italiano Sergio Mattarella.

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Ha concluso il suo discorso dicendo "Viva l'Istria italiana, viva la Dalmazia italiana", riferendosi a quelli che erano stati territori italiani tra le due guerre mondiali e che oggi fanno parte di Slovenia e Croazia.

"Quello che ha detto è sbagliato e gliel'ho detto al telefono. Condanno e respingo con forza la sua dichiarazione, che sa di revisionismo e di pretese territoriali". Il governo croato e l'HDZ si oppongono fermamente".

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